In questo periodo storico, il futuro risulta quanto mai un’incognita in tanti ambiti, risulterebbe necessario ed auspicabile quindi fare qualche riflessione costruttiva al riguardo. La velocità con cui la realtà ci sta oltrepassando non ci permette di riflettere e avere l’opportunità di gestire al meglio i pericoli che stanno incombendo proprio su quelle trasformazioni radicali inevitabili, caratterizzanti questo terzo periodo di rivoluzione industriale. Per affrontare le sfide in modo efficace e vincente, si renderebbe necessario non rincorrere sempre le emergenze ma anticiparle, grazie a strategie a lungo termine, ricerca di nuovi obiettivi, strumenti e metodi, atti a offrire quel miglioramento di vita collettiva auspicabile sul territorio.
Dai convegni precedenti, sono emersi alcuni dati significativi, quali: il ritorno nei centri storici, che però dovrebbe essere maggiormente consapevole e sorretto da strategie territoriali efficaci; la necessità di pianificare la rigenerazione urbana con una opportuna vision del territorio, includendo anche l’impiego dell’architettura contemporanea in un sistema urbano, che preveda nuovi scenari in cui le persone possano identificarsi; la necessità di adottare un approccio partecipato alla pianificazione e progettazione, in quanto la popolazione deve diventare non solo fruitrice dei beni pubblici ma anche custode. Nell’ultimo seminario poi, si è anche visto che la salvaguardia e cura del patrimonio storico e culturale necessiti di nuove strategie economiche, che, specie ora che sta terminando l’attuazione del PNRR, comprendano maggiormente anche la partecipazione dei privati, e la relativa semplificazione della normativa al riguardo.
Per concretizzare questi auspici ed affrontare al meglio il futuro, occorrerebbe quindi fermarsi a riflettere su quali siano i pericoli e le opportunità del presente e individuare i soggetti appropriati per fare rete, idonea ad un confronto dialettico e costruttivo su come affermare nuove proposte di cambiamento nel settore culturale, per gestire opportunamente la salvaguardia del nostro patrimonio. Da qui nasce l’esigenza di fare incontrare e dialogare le due principali scuole di pensiero sulla materia, per trovare nuovi obiettivi di ricerca e strategie di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio. Parteciperanno al convegno, pertanto, il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale della Sapienza Università di Roma, il Dipartimento di Architettura e il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma Tre, oltre importanti rappresentanti del Ministero della Cultura, che dialogheranno sul futuro della conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e culturale. Infine, una sezione sarà incentrata sull’attualissimo tema della transizione tecnologica con la presenza dell’Istituto Centrale del Catalogo e dell’Istituto Centrale del Restauro del Ministero della Cultura, ed il Master HBIM del DSDRA della Sapienza Università di Roma.
Per un utile confronto con le realtà internazionali, le conclusioni saranno affidate all’ICOMOS Italia.
